Oggi Desirèe ha 27 anni, è una ragazza perfettamente in salute che può ringraziare tutte le persone che l’hanno aiutata a vincere la sua battaglia personale.
Dai familiari, ai parenti, agli amici, ai professori, ai medici fino ad arrivare all’Associazione DONATORINATI – Polizia di Stato CAMPANIA, che in questi anni ha dato vita al “Progetto Desirèe”.La donazione al reparto di Ematologia dell’Ospedale Moscato di Avellino di un moderno impianto di comunicazione destinato alle stanze di isolamento dei trapiantati, frutto dei fondi raccolti durante il Gran Galà organizzato dall’Associazione DONATORINATI lo scorso anno, ha rappresentato l’occasione per promuovere il convegno “Solidarietà ConDivisa”, che si è svolto alla presenza del Capo della Polizia Franco Gabrielli,del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera “Moscati” Angelo Percopo, del Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale DONATORINATI Polizia di StatoClaudio Saltari, del Presidente della sezione campana dell’Associazione DONATORINATIRizieri Annunziata, di Desirèe De Marco, protagonista e ispiratrice del “Progetto Desirèe”, e di Nicola Cantore, Direttore dell’Unità Operativa di Ematologia, moderati dal giornalista de Il Mattino Generoso Picone.Ad aprile gli interventi, da buon padrone di casa, è stato Angelo Percopo, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera “Moscati”: «Preferisco coinvolgere il Capo della Polizia in veste di donatore. Noi direttori generali siamo di passaggio.
È la solidarietà tra gli operatori e chi dà una mano agli operatori che consente di vivere strutture come queste. Ringrazio l’Associazione che ci ha dato questa possibilità, mi auguro che sarà la prima di tante».
Invito subito accolto da Claudio Saltari, presidente nazionale DONATORINATI - Polizia di Stato: «La straordinaria sinergia che si è creata con il Moscati non è un caso.Bensì è il frutto dell’impegno di persone (medici e poliziotti) che hanno un comune obiettivo: il bene altrui. Come Associazione siamo nati 14 anni fa e oggi, in questa nostra importante iniziativa, abbiamo l’onore e l’orgoglio di avere come ospite il Signor Capo della Polizia. Desidero ringraziare di cuore Desirèe, che si è messa a disposizione in maniera totale.
È una di noi, e questo ci rende particolarmente orgogliosi».
Il Presidente Saltari ha poi fornito alcunidati dell’Associazione Nazionale, destinati - questa è la volontà - a crescere: 10 mila iscritti, oltre 3000 sacche di sangue e oltre 100 assistenze all’anno».
È stato quindi il turno di Rizieri Annunziata, Presidente della sezione campana dell’Associazione: «Al Capo della Polizia non dico grazie, ma dico benvenuto. So che in lui abbiamo un convinto sostenitore dell’Associazione. I nostri numeri sono importanti. Ho una data nella mente, il 24 giugno 2005, giorno del primo giorno di donazioni:siamo partiti da 10 e con il tempo siamo arrivati a superare le 6.000. Un risultato frutto dell’impegno di tutti e soprattutto della scuola.
Con gli studenti abbiamo avviato progetti mirati. Ci proponiamo di fare molto di più perché la nostra volontà è sempre quella di migliorarci.
Il “Progetto Desirèe” nasce quando incontrammo questa ragazza, allora 15enne, che studiava e si vide strappata dalla sua vita per essere chiusa in ospedale. La ricordo quando cercava di studiare nella sua stanza di ospedale per provare a non perdere l’anno scolastico. È lì che è nato il nostro progetto: lei è parte attiva del nostro lavoro, è il nostro fiore all’occhiello, la nostra punta di diamante.
Questo progetto tende ad aprire verso l’esterno le persone che sono chiuse nelle stanze di ematologia, così da farle sentire meno sole. La nostra è una solidarietà condivisa e abbiamo trovato porte aperte da parte di tutti.
Chiudo spronando i giovani a donare sempre di più perché della solidarietà non si può fare mai a meno». Ha preso quindi la parola Nicola Cantone, direttore del Reparto di Ematologia del Moscati: «Il “Progetto Desirèe” va avanti da anni. La Polizia è da sempre al fianco del Reparto di ematologia. Se oggi la Polizia ci ha donato un impianto di comunicazione moderno, anni fa ci ha regalato un computer. Sono donazioni che aiutano molto le persone che sono costrette a passare giornate interne in isolamento. Quello che fa la Polizia (e che fanno altre associazioni) ci fa capire che la cura del paziente non è costituita solo dall’attenzione del medico ma anche dal mettere il paziente nella condizione di sentirsi curato». Poi un invito ai giovani studenti presenti in aula: «Nella loro vita potete fare tante donazioni. Quel sangue ci permette di far vivere il paziente finché le cure diventano efficaci. Il sangue si ricostituisce in pochissimo tempo quindi donate».
Quando arriva il turno di Desirèe, l’aula si lascia andare a un applauso tanto spontaneo quanto emozionato. «Sono contenta di vedere tanti volti che mi sono stati vicini nel mio periodo difficile. La mia storia è cominciata nel 2006 quando mi venne diagnosticata la LMA. In pratica il midollo non è più in grado di produrre cellule sane.
Sono stata ricoverata presso il centro di Ematologia per un ciclo di chemioterapia che è durata un mese. Dopo una pausa ne ho cominciato un altro, durato un altro mese. È lì che si è cominciato a parlare di trapianto. Sono stata costretta a vivere in una camera sterile del centro trapianti dell’Ospedale di Pescara. Il midollo mi è stato donato da mia sorella, che ha dimostrato di essere molto di più di una sorella. Sono stata ricoverata tre mesi, da giugno a settembre nel periodo in cui l’Italia vinceva la Coppa del Mondo. Il trapianto è andato bene, ho cominciato una terapia farmacologica, controlli continui per un lungo periodo. È facile smettere le terapie, è difficile tornare alla vita di tutti i giorni. L’isolamento per un paziente di leucemia significa vivere in una camera con tre pareti e un vetro. Si vive una bolla di sapone, il paziente è nella bolla, non può uscire senza romperla; tantomeno, nessuno può entrare senza romperla. Tutto quello che si vede è sfocato, i suoni non sono chiari, si vive in un limbo. La mia scuola mia ha dato la possibilità di non perdere l’anno scolastico. Perché è importante il progetto? Quando non si può toccare nessuno, quando non si può abbracciare un proprio genitore il semplice computer può essere l’unico strumento per avere contatto con l’esterno. Oggi l’impianto audio consentirà ai pazienti di comunicare. Spero che sia arrivato ai vostri cuori quello che ho raccontato. Se mai vi è capitato di andare a donare, guardate me oggi, vedrete una persona reale a cui il vostro aiuto arriva».
È toccato al Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Franco Gabrielli, chiudere i lavori del Convegno: «I motivi di soddisfazione sono molteplici. Partendo dalle parole toccanti di Desirèe, capisco che bisogna tenere i piedi ben saldi. Mi trovo in una struttura efficiente del mezzogiorno ed è gratificante toccare con mano che in un territorio troppo spesso vituperato ci sono realtà simili, di assoluta eccellenza. La Polizia di Stato ha ragione d’essere solo se fornisce un servizio ai cittadini e in questo progetto c’è l’essenza della nostra mission. L’obiettivo primario della Polizia, al pari delle altre consorelle, è quello di fornire un servizio alle comunità. La priorità resta il rispetto della legalità, poi la Polizia ha anche l’obbligo di farsi interprete di essere al servizio dei cittadini con temi importanti come quello della donazione impone. È un bello spot. Sono cresciuto con la cultura del “fai del bene e dimenticatene”. La donazione per sua natura dovrebbe essere qualcosa di personale. Nel mio caso, vista la mia posizione, portare all’esterno l’esperienza è importante. Il mio orgoglio non è tanto quello di essere al vertice della Polizia, quanto avere tre figli donatori di sangue. Donare è un atto di generosità verso gli altri ma anche verso sé stessi. Dobbiamo praticare e diffondere».
La giornata è poi continuata con l’inaugurazione della nuova sede dell’Associazione DONATORINATI Polizia di Stato, presso il Centro Polifunzionale del Comune di Mercogliano, svolta alla presenza del Vice Capo della Polizia Matteo Piantedosi e del Sindaco Massimiliano Carullo.